Nuovi dati sulla sicurezza di Pioglitazone: lieve aumento del rischio di cancro della vescica


L’AIFA ( Agenzia Italiana del Farmaco ), insieme a Takeda Italia Farmaceutici, ha comunicato agli Operatori Sanitari alcune recenti informazioni di sicurezza, relative ai medicinali contenenti Pioglitazone.
Sono disponibili nuovi dati epidemiologici ed una meta-analisi di studi clinici randomizzati che hanno indicato un lieve aumento del rischio di tumore della vescica con l’uso di medicinali contenenti Pioglitazone.

L’utilizzo di Pioglitazone è ora controindicato nei pazienti con: a) carcinoma della vescica in fase attiva; b) anamnesi positiva per carcinoma della vescica; c) ematuria macroscopica di natura non-accertata.

I fattori di rischio per il cancro della vescica devono essere valutati prima di iniziare il trattamento con Pioglitazone. Qualunque ematuria macroscopica di natura non-accertata deve essere indagata prima di iniziare la terapia con Pioglitazone.

I pazienti devono consultare immediatamente il proprio medico curante se durante il trattamento dovessero insorgere sintomi quali ematuria macroscopica, disuria o urgenza minzionale.

Prima di iniziare il trattamento nei pazienti anziani, alla luce dei rischi legati all’età ( in particolare carcinoma della vescica, fratture ed insufficienza cardiaca ) il bilancio dei benefici e dei rischi del Pioglitazone deve essere valutato accuratamente.

Dopo l’inizio della terapia, i pazienti devono essere rivalutati dopo 3-6 mesi, per accertare una risposta adeguata al trattamento. La persistenza dei benefici terapeutici deve essere confermata nelle visite successive.

I prodotti interessati sono Actos e Glustin compresse ( Pioglitazone cloridrato ), Competact e Glubrava compresse ( Pioglitazone cloridrato e Metformina cloridrato ) e Tandemact compresse ( Pioglitazone cloridrato e Glimepiride ).

Ulteriori informazioni sulla sicurezza

In una meta-analisi su studi clinici controllati, i casi di tumore della vescica sono stati segnalati più frequentemente con Pioglitazone ( 19 casi su 12.506 pazienti, 0.15% ) rispetto ai gruppi di controllo ( 7 casi su 10.212 pazienti, 0.07% ) HR=2.64; P=0.029 ). Dopo aver escluso i pazienti, nei quali l’esposizione al medicinale in studio era stata inferiore ad un anno al momento della diagnosi di carcinoma della vescica, i casi relativi a Pioglitazone sono stati 7 ( 0,06%), mentre quelli relativi ai gruppi di controllo erano 2 ( 0.02% ).
Anche i dati epidemiologici disponibili suggeriscono un lieve aumento del rischio di carcinoma della vescica nei pazienti trattati con Pioglitazone, in particolare nei pazienti trattati per i periodi più prolungati e con i dosaggi cumulativi più alti. Non può essere escluso un rischio potenziale dopo trattamenti a breve termine.
Al fine di ottimizzare il rapporto beneficio/rischio di Pioglitazone, nell’ambito di questa nuova informazione sulla sicurezza, si devono considerare le seguenti raccomandazioni:

a) Dopo l’inizio della terapia con Pioglitazone, i pazienti devono essere rivalutati dopo 3-6 mesi, per verificare la risposta adeguata al trattamento ( ad esempio, la riduzione dell’emoglobina glicosilata, HbA1c ).

b) Nei pazienti che non rispondono adeguatamente, il trattamento con Pioglitazone deve essere interrotto.

c) Alla luce dei potenziali rischi con una terapia prolungata, i prescrittori devono confermare, in occasione delle visite successive, che i benefici del trattamento con Pioglitazone siano mantenuti.

d) Alla luce dei rischi correlati all’età, il bilancio tra i rischi ed i benefici deve essere considerato accuratamente nei pazienti anziani prima di iniziare il trattamento con Pioglitazone.

L’uso combinato di Pioglitazone e Insulina deve essere valutato con cautela negli anziani, a causa dell’aumento del rischio di insufficienza cardiaca grave. Quando Pioglitazone è utilizzato negli anziani, i medici devono iniziare con la dose più bassa disponibile ed aumentarla gradualmente, in particolare quando è utilizzato in combinazione a Insulina. ( Xagena2011 )

Fonte: AIFA, 2011


Endo2011 Farma2011 Onco2011


Indietro

Altri articoli


Gemcitabina e Cisplatino neoadiuvanti ( GC ) seguiti da cistectomia radicale ( RC ) sono standard per i pazienti con...


Per i pazienti con carcinoma uroteliale e alterazioni di FGFR3, il trattamento mirato con Rogaratinib può fornire risposte preferenziali rispetto...


La cistectomia radicale è lo standard chirurgico per il cancro invasivo della vescica. La cistectomia robot-assistita è stata proposta per fornire risultati oncologici simili con una morbilità inferiore. È stata confrontata...


Sono stati studiati i fattori di stile di vita modificabili rappresentati da fumo, esercizio fisico e obesità in rapporto alla...


La gestione multidisciplinare migliora il complesso processo decisionale dei trattamenti nella cura del cancro, ma il suo impatto sul cancro...


Molti pazienti con tumore alla vescica non-muscolo-invasivo ( NMIBC ) ad alto rischio sono refrattari al trattamento con il bacillo...


La chemioterapia a base di Platino è ampiamente usata per il cancro della vescica, ma è associata a tossicità vascolare,...


La dose ottimale di bacillo di Calmette-Guérin intravesicale per il trattamento del cancro della vescica non-muscolo invasivo è controversa. Uno...


Dato che gli studi randomizzati che hanno esplorato la chemioterapia adiuvante per il carcinoma della vescica sono stati sottodimensionati ...